lunedì 30 giugno 2014

Piccole cose

65

Imparando a gestire le piccole cose possiamo vivere con serenità e fiducia in noi stessi.
Armando

27 giugno 2014

Più passa il tempo, più ci accorgiamo che diventa difficile compiere le grandi imprese che ci proponevamo di compiere in gioventù; a volte  diventa perfino ridicolo cercare di porci obiettivi fuori dalla nostra portata, ma questo non vuol dire che bisogna rinunciare a sognare.
Comprendere l'importanza di vivere la quotidianità in ogni gesto, pur nella sua ripetitività, ci aiuta ad affrontare le solite cose con coraggio, senza pensare di dover fuggire ad ogni costo dal nostro piccolo mondo, solo perché non ci porta a risultati eclatanti.
Ognuno di noi è un essere unico e speciale, raggiungere questa coscienza è utile per imparare a gestire meglio il rapporto con se stessi e con gli altri.
Consiglio a tutti coloro che vogliono raggiungere una maggior fiducia in se stessi di esercitarsi a cercare di padroneggiare le piccole cose. Intanto, niente è davvero così semplice da risultare banale, anche un'azione normale come camminare può sembrare una cosa facile, ma provate a farlo in condizioni di salute precaria e vi accorgerete che non è così. Riuscire a compiere azioni non impegnative, o saper gestire situazioni semplici può esserci di grande aiuto nel vederci raggiungere degli obiettivi conseguibili ed al tempo stesso darci la soddisfazione d'apprezzare ciò che siamo in grado di fare, in modo da poter aumentare la nostra autostima, per poter conseguire poi, traguardi più ambiziosi.

giovedì 26 giugno 2014

Sopra il mare di Ustica

Un piccolo corpo galleggia in mare dopo l'esplosione di I-Tigi nel volo IH870
Immagine elaborata di una fotografia apparsa sui giornali e sul web


E' qui caduto
l'airone sacrificato alla morte.
Frammenti di cometa
strappati dal suo cielo
in nome di una ragion di stato
che si fa beffe dei suoi figli.
Dopo 30 anni di dolore e
di menzogne
se non fosse per
l'affetto dei loro cari
delle 81 anime scomparse
esplose in un boato

nulla più rimarrebbe.

Armando Bruzzesi


Il 27 giugno del 1980, un McDonnell Douglas DC9 della compagnia aerea privata Itavia esplose in volo in prossimità dell'isola di Ustica, morirono 81 persone, tra le quali 13 minorenni.
L'incidente aereo apparve subito molto insolito e si parlò fin dai primi momenti di una possibile bomba o, peggio di un missile, come causa dell'esplosione.
Le istituzioni italiane, così come i responsabili delle forze militari della Nato, s'attivarono immediatamente per occultare prove e testimonianze che potessero far emergere una chiara spiegazione di ciò che avvenne quella sera nel tratto di cielo tra Ponza e Ustica.
In seguito, si parlò di un'operazione di guerra nello scenario del Mar Mediterraneo, in cui nel tentativo di abbattere un Mig libico con a bordo il Colonnello Gheddafi, erroneamente venne abbattuto un aeromobile civile.
Si seppe che il governo italiano, per agevolare i rapporti con la Libia che dal 1976 era diventata azionista  di Fiat, autorizzava il sorvolo del territorio nazionale, e del suo spazio aereo, da parte di aeroplani militari libici che abitualmente seguivano aeroplani civili per non essere rilevati dai radar militari della Nato.
A quell'epoca la manutenzione dei Mig libici veniva effettuata in Jugoslavia.
Nel 1988 a Ramstein, in Germania, durante un'esibizione aerea delle Frecce Tricolori, il Tenente Colonnello Ivo Nutarelli, a seguito di cause mai potute verificare per gli effetti distruttivi dell'impatto, volò ad una quota diversa da quella prevista, ad una velocità superiore a quella che avrebbe dovuto mantenere: a causa di questi errori (forse dovuti a strumenti manomessi?), si verificò una collisione aerea che coinvolse tre Aermacchi MB-339. Nell'incidente morirono 67 persone a terra e 3 piloti della pattuglia acrobatica: Ivo Nutarelli, Mario Naldini e Giorgio Alessio.
Ivo Nutarelli e Mario Naldini la sera del 27 giugno 1980 erano a bordo di un Lockheed TF104G dal quale partì un segnale di allarme generale, mentre volavano in prossimità del DC9 dell'Itavia.
Secondo Antonio Arconte, ex agente segreto del SID,  Ivo Nutarelli e Mario Naldini abbatterono il Mig 23 ritrovato a Castelsilano il 18 luglio 1980.
Nel 2010, nel trentennale della strage, Armando ha voluto ricordare le vittime con un suo pensiero personale. Note di T.G.



mercoledì 18 giugno 2014

Non mi lasciate solo


64

E quando verrà il giorno dell'ultima speranza, non mi lasciare solo a dire “addio” alla vita.

A. B.





martedì 17 giugno 2014

85 anni

E' passato un altro anno!

I progetti sono ancora tanti, spero di portare presto a compimento il nuovo libro di poesie per poi preparare la mia biografia. 
Scrivetemi e mandatemi le Vostre opinioni sul mio lavoro, desidero sapere cosa vi piace.

armando.bruzzesi@gmail.com

Un caro saluto a tutti i miei amici vicini e lontani da Armando.



lunedì 9 giugno 2014

E' tempo di volare


E' tempo di volare
è tempo di sognare...
Vai lontano con la fantasia
gioisci in solitudine
i giorni scorrono
all'ombra
di qualcosa da fare.
E tu ti struggi e coltivi
un affanno che non è tuo.
Vai lontano sorella...
Germi nuovi
ansie antiche
riposano
sull'onda giovane
del sentire.
Inutili sono
le sovrapposizioni.
Lentamente
ritrovi te stessa.
Sogni delicati
speranze afferrate
depongono
abiti logori
e sciolgono un canto
e poi un inno
nel sereno ardire
del quotidiano.

A. B.



domenica 8 giugno 2014

Canto per l'uomo del Sud



A te uomo del Sud va questo canto
che io dal Nord elevo oltre la nebbia
per celebrare la tua dignità
come la mia.

Non penso al camorrista, né al mafioso,
né a quello della 'ndrangheta spietata,
non al violento bruto e criminale.
Mondo di iene.

Ma canto la persona che sa amare
che sa guardare ancora il cielo e il
mare
che innanzi a un fiore ancora sa
vedere
chi gli vuol bene.

Visage d'homme - Guy De Jong

mercoledì 4 giugno 2014

Pace e Perdono

63

Perdonare è necessario alla pace interiore, ma non significa dimenticare.

Peace Now Everywhere
Manuela e Armando




martedì 3 giugno 2014

Memorie


Rivisita l'arcano
la storia patria
adagiandosi
con felice incoscienza
sulle spine della memoria.
Forse i delitti
gli errori e le lacrime
non ti sfiorano
straniero nella terra dei vivi
sinfonie ardue alle orecchie.
Proclama così
una fede serena
nell'avvenire
ma incancellati
rimangono i lutti.
Vittime e oppressori
solo chi non sa vedere
può collocare
sullo stesso piano.
Tiene il cuore
apparente serenità
di giudizi in malafede.
Forse tu
vuoi ancorarti
a crepuscoli dorati.

Armando Bruzzesi

Verso un nuovo futuro

lunedì 2 giugno 2014

Chi ha fatto la festa alla Repubblica italiana?


LADRI CI AVETE RUBATO LA PATERNITA' DEL
SOGNO E L'IDEALE


Voci in ascolto non sono
per le vie
tutti hanno il loro daffare
hanno indossato grisaglie di seta
collocando per terra
rami ricchi di niente.
Sorride il sole dalle alture
i signori delle mafie
e di varie massonerie
continuano a costruire
con suoni suadenti
steccati di bene.
L'oggettiva ricerca
è monca sul nascere
l'ideale come spento
è fuggito via.
Il sogno d'un mondo nuovo
è mortificato
negli aneliti dei ricchi di sempre.
Pancioni astuti
con occhi al naturale
dietro artificiosi occhiali
continuano a mostrare
sicuri percorsi
e con voce monotona
elaborano
inesistenti miraggi.

Armando Bruzzesi, re dei barboni


domenica 1 giugno 2014

Dio


Parola
che si annida ovunque.
Mai silenzio.
Non essenza
o stasi.
Un movimento
circolare e eterno.
Un respiro
tra lo spazio e il tempo.
Urlo
che improvviso muove
il gesto e ilmovimento
d'ogni fare.
Occhio
cui nulla sfugge
pure se ci perdona
e con misericordia
tutti ci vorrebbe
ai lati del suo trono.

(dedicata a M. Natalina il 27.12.1999)
Armando Bruzzesi