domenica 27 settembre 2015

Cerniere di vento

Cerniere di vento
abbiamo innalzato
nel tempo.
Immensi spazi
sul rovello dei giorni
hanno sorvolato
pianure
in un accidentato porto
di benessere
con effluvi di rinati
entusiasmi.
Erano corsi pensieri
tra noi
e nelle pupille
si sono intravisti
i segni del tempo.

A. B.


L'artista Guy De Jong mi ha nuovamente ritratto, questa volta un po' di tre quarti

mercoledì 23 settembre 2015

In cerca di tranquillità

Circa due anni fa, ho avuto dei problemi di salute per i quali ho dovuto trascorrere alcuni mesi ricoverato in ospedale, a Pavia, ed in una struttura specialistica in Valtellina. 
In quel periodo, non potevo occuparmi delle questioni quotidiane che ogni persona abitualmente svolge per portare avanti la propria vita, così ho dovuto ricorrere ad un amministratore di sostegno che avevo autorizzato, durante la mia assenza, ad accedere al mio conto corrente per pagare l'affitto e le spese del piccolo appartamento che mi è stato dato in locazione dal Comune di Pavia, già da alcuni anni.
Ho una piccola pensione sociale con la quale provvedo alle mie umili necessità e talvolta l'unico "lusso" che mi permetto è quello di aiutare delle persone in condizioni peggiori delle mie, ospitando qualche povero per qualche giorno, oppure dividendo con chi ha fame il mio pasto.
A Pavia mi conoscono tutti, dai bambini, ai vecchi, dai preti ai barboni, dai sinti, agli artisti, dai vigili urbani agli studenti universitari. Potete chiedere a tutti e vi diranno che sono in piazza Vittoria a prendermi un caffé, o dalle parti della pellicceria Annabella a parlare con qualcuno, o a scrivere una poesia sul marciapiede.
Ho passato una vita in mezzo alla strada, ho fatto quello che ho potuto per portare un sorriso tra la gente, per avere comprensione e compassione per il mio prossimo, convinto che anche gli altri mi avrebbero compreso e rispettato per le mie scelte e la mia sincerità.
Improvvisamente, mi ritrovo a non poter disporre liberamente dei miei soldi, per le istituzioni sono solo un vecchio rimbambito che non è in grado di badare a se stesso, mi è stata riconosciuta un'invalidità a causa delle mie precarie condizioni di salute, ma mi è stato rifiutato l'accompagnamento perché io non ho problemi tali che mi impediscano di muovermi, di essere indipendente in certe situazioni, di scrivere, di pensare e di continuare a condurre una vita autonoma. 
La mia mano è ferma, il mio pensiero è lucido, perché devo rendere conto a qualcuno di come spendo i miei pochi soldi?
Ho 86 anni, sono solo, ma non sono un infermo, me la so cavare bene, nemmeno ai miei genitori dovevo spiegare cosa facevo con ciò che avevo, perché non mi si restituisce la mia dignità?
Da qualche anno ho ereditato dei terreni in Calabria, che vorrei vendere per avere a disposizione delle risorse per poter aiutare chi soffre e auto-pubblicare i miei libri di poesie.
Probabilmente, dovrò rivolgermi ad un avvocato per tutelare i miei interessi perché sto subendo degli abusi che m'impediscono di autogestirmi la vita.
E' mai possibile che un uomo della mia età, anziché stare tranquillo e godersi quel che gli resta da vivere, debba ritrovarsi in questa situazione?
Come posso trovare la concentrazione per portare avanti i miei progetti artistici e continuare a scrivere?
Sono molto arrabbiato, ho molte cose da dire e da fare, ma non mi arrendo.
Ringrazio coloro che mi aiutano e mi sostengono e che continueranno a farlo. A. B.

Ritratto espressionista del re dei barboni realizzato nel 2015 dall'artista belga Guy De Jong


mercoledì 16 settembre 2015

Tante spine ho raccolto

Transfugo
il sentimento del tempo
non sa resistere
alle vie del bello
alle sorprese.
Impagata l'ora
lungo il cammino
offre
visioni positive.
Rinnovarsi vuol dire
cercare
un sorriso nuovo
al di là
di lacerazioni e ferite.
Il sole splende ancora.

Sospirati interrogativi
si raggomitolano
al fondo dell'essere.
Allontana il nuovo
il rancore.

Fervidi interessi
come semplici ali
di chiarezza
danno lustro
alla morte.
Scivolano i timori.
Le incertezze
confinate altrove
hanno le loro luci
nonostante le asperità.

Armando Bruzzesi

4 settembre 2015, a casa, davanti ad un piatto di riso

Ho intrapreso un lungo viaggio, senza neppure sapere che sarei arrivato tanto lontano; a volte mi chiudo nella mia solitudine perché col tempo s'impara a capire che tutte le persone hanno già mille cose da fare e non hanno la pazienza d'ascoltare le disavventure di un vecchio.
Vorrei ripercorrere il mio cammino a ritroso e fermarmi laddove ho sbagliato perché mi è capitato di ferire i miei cari, spinto dal desiderio di amare e bruciare la vita come una foresta in fiamme.
Ogni situazione è importante, ma quando si è presi dal vortice delle passioni non ci si può controllare, quello che un giorno ci sembrava un successo può trasformarsi in una croce da portare con indifferenza e responsabilità, per tutto il percorso che ci rimane ancora da fare.
Nonostante tutto, non ci si può fermare, bisogna sempre rinnovare i nostri interessi e pensare a nuovi progetti; è necessario aprire nuovi spiragli dove allungare lo sguardo nello speranza di incontrare altri occhi che ci possano vedere e guardare con dolcezza ed un po' di comprensione.
Non voglio essere crudele con me stesso per gli errori che ho commesso o le parole sbagliate che ho pronunciato; fa tutto parte del nostro essere e lo dobbiamo accettare senza rimpianti, senza rancori.
Conserviamo la capacità di sorprenderci, anche per le cose più piccole della natura, e inaspettatamente potremo riconoscere la bellezza di ogni nuovo sorgere del sole che continua ad illuminare e a scaldare il nostro cuore.



martedì 8 settembre 2015

Ritorno a casa

Partito il 21 luglio da Pavia, sono andato in Calabria, dove mancavo da tanto tempo. Ho trascorso 41 bellissimi giorni di vacanza a Strongoli, anche se il caldo intenso ha un po' frenato il mio desiderio di far visita a tutti i miei amici e parenti e di muovermi per rivedere i luoghi della mia infanzia.
Non importa, sarà per la prossima volta.

Non è mai troppo tardi per vivere i propri sogni


Le margherite - un nuovo disegno di Guy De Jong

Cerca l'amico

Cerca l'amico quando sei solo senza fiato
vedrai che nessuno ti ha veramente scordato.
Ti ho chiesto molte volte dov'è la tua strada
anche se tu non sai veramente dove vada!

Forse dubiterai di trovare un vero compagno
e l'assenza per te rimarrà un grande sogno
prova però ad attendere il solitario cuore
vedrai che nascerà un profumato fiore!

Guarda nel mondo cerca ancora una volta
e non sembrerà una faccenda stolta
chi crede e veramente crede
l'amicizia sarà vaga chimera.

Porto a spasso il mio corpo randagio su una
strada
sassosa di notte. Fra lievi volute di fumo
e una suite di Bach in lontananza i fari
d'un auto invadevano
il buio momento dall'altra via a tratti
il silenzio. Passa un gatto gli occhi spaventati
fugge tra l'erba.
La finestra d'un palazzo in alto
si spegne per il sonno di chissà chi.
E sonnolento ma in un angolo frugò
in mezzo ad un cumulo di stelle.

Armando